L’indicazione ad un eventuale intervento chirurgico deve essere posta dopo un’accurata visita medica, ed un esame doppler venoso che permetterà di effettuare una giusta valutazione sul tipo di reflusso, sull’ entità e sulla localizzazione. Con questo esame, assolutamente innocuo e non invasivo, è possibile quindi effettuare una cosiddetta mappatura emodinamica e decidere in modo preciso se effettuare un intervento e quale tipo di intervento.
Quando le varici riguardano la vena grande safena le possibilità chirurgiche terapeutiche possono essere di due tipi:


1° SAFENECTOMIA : intervento chirurgico demolitivo
2° SAFENOPLASTICA : intervento chirurgico conservativo

SAFENECTOMIA RADICALE


Indicata quando la vena Safena risulta incontinente e tortuosa . Generalmente oggi si esegue uno stripping corto, cioè una asportazione della vena grande safena fino sotto il ginocchio. Naturalmente durante l’intervento vengono asportati anche tutti i rami collaterali incontinenti che confluiscono nella safena e legate le eventuali perforanti incontinenti.

 

SAFENOPLASTICA


Si tratta di una chirurgia di tipo conservativo in quanto è indirizzata al ripristino del funzionamento della vena grande safena. In casi ben selezionati infatti è possibile ripristinare la normale funzione della valvola safenica apponendo un manicotto all’esterno che riavvicini i lembi valvolari. Indicata quando la vena Safena risulta incontinente ma non tortuosa e i lembi valvolari sono sani.
Il Post - Intervento
Terminata l’operazione verrà effettuato un bendaggio a scopo compressivo che sarà rimosso dopo circa una settimana insieme ai punti di sutura. La ripresa del lavoro potrà avvenire, salvo complicazioni, dopo 2-3 settimane. A distanza di circa un mese verrà eseguita una visita di controllo: eventuali varicosità residue potranno venire trattate con terapia sclerosante.

Successivamente all’operazione

Il trattamento della malattia varicosa non termina dopo l’intervento. Negli anni successivi è consigliata una regolare sorveglianza del circolo venoso per diagnosticare tempestivamente nuovi vasi insufficienti. Le varici asportate non possono riapparire, potranno invece essere altre vene a trasformarsi in varici ed essere trattate con piccoli interventi ambulatoriali eseguibili in anestesia locale o con terapia sclerosante